venerdì 25 novembre 2011

Fenril. Gli occhi di Ossidiana.

Ehilà!! Anche se ho postato solo ieri mi sono resa conto che ero indietro con la scaletta e quindi vi delizio con un altro post!! Non siete felici?? ^,^ Sono certa che questo vi toglierà un po' di dubbi... anche se non risponde a tutte le vostre domande... XP

“Fenril!” sputai quel nome come il veleno.
“Si, sono io…” rispose tranquilla. Una fitta incredibile mi obbligò a terra, in ginocchio.
Gemetti prima di riuscire ad articolare una frase:
“Che cosa vuoi ancora, maledetto deuncolo!” mi alzai nuovamente e a fatica, sentendo che il dolore mutava da semplici fitte a costante e quasi insopportabile (segno che le mie ferite avevano già cominciato a curarsi).
“Mia piccola Nay… non dovresti essere così scortese non ti pare?” cominciò lei, una tonalità inquietante nella voce e gli occhi come oscurati da nubi temporalesche, “Lascia che ti racconti una storia… tanto non avete impegni giusto? Dunque, dunque, dunque… c’era una volta il grande Dio AO che decise di istituire un numero fisso di divinità, legate al proprio dominio. A dispetto delle credenze comuni, gli dei non sono immortali e ahimè,le guerre colpiscono anche i divini… così per riempire i buchi lasciati dai morti si possono fare avanti le semidivinità e sai com’è… chi prima arriva, meglio alloggia… ” lo guardammo disgustati: conoscevamo bene il meccanismo di sostituzione degli dei ed era uno dei motivi per cui lo chiamavo deuncolo… continuò con uno sguardo divertito
“Dalle vostre facce intuisco che mi vogliate fare questa domanda: ‘che succede se non ci sono posti liberi?’ beh, grazie per l’interessamento. In quel caso (in questo caso) il semidio deve combattere per raggiungere lo status desiderato, deve spodestare ed uccidere la divinità di cui vuole prendere il posto. Io l’avevo fatto. Io avevo conquistato il mio posto tra gli dei ma loro non gradirono la mia audace scalata! Mi temevano… E FACEVANO BENE!” tuonò prima di assumere nuovamente una voce contenuta e indifferente (gli occhi di un nero liquido e fiammeggiante tradivano però la sua rabbia): “Comunque… ci fu una specie di guerra e io ero solo… solo contro tutti… un’ingiustizia non vi pare? Distrussero il mio corpo ma mi sottovalutarono… il mio spirito, infatti, continuò a vagare per qualche tempo, incapace di trovare un corpo ospite adeguato per poter rigenerare il mio corpo, sebbene con sembianze differenti. Poi però, Nay… trovai te. Ti eri indebolita, ma il tuo organismo sarebbe stato perfetto come incubatrice, una volta ristabilita, chiaramente.” La guardai con odio. Riportare alla mente quel periodo era umiliante: mi erano appena spuntate le ali, ero debole e le mie difese immunitarie erano a terra. Mi ammalai, presi un morbo molto curioso, riusciva ad alterare il mio DNA. Solo più tardi, quando ormai era troppo tardi capimmo che si trattava di un parassita genetico, che sfruttava l’ospite per creare un altro organismo che era speculare al primo. Via via che il parassita cresceva, cominciarono a spuntarmi altre ali… demoniache, altri arti, coda da succube e un'altra testa.
Rimasi in quarantena nel laboratorio di Uno per tutto il tempo, e quasi lo distrussi del tutto quando infine l’organismo estraneo si scisse da me, liberando una enorme energia. Solo in quel momento si rivelò per quello che era veramente: Fenril…
Mi riscossi dai ricordi con disgusto mentre proseguiva:
“Beh… credo, in verità, che il resto della storia la conosciate… o sbaglio?” rise malevola, poi
“Ciò che intuite soltanto però… sono le mie intenzioni. Tra l’altro… vi sbagliate… io intendo aiutarvi” risi amaramente e gli risposi col fiato spezzato dal dolore: “… Credi che un deuncolo infimo come te possa convincermi… delle sue buone intenzioni? Credi davvero… di potermi convincere a collaborare? Non sottovalutare… la mia… intelligenza.” Il suo sguardo si irrigidì e gli occhi gli si scurirono nuovamente, diventando vitrei: il dolore divenne insopportabile.
Gemetti.
“Per prima cosa… non pensi che sia abbastanza scortese da parte vostra rimanere in piedi al cospetto di un dio?” gli risposi acida:
“Ma tu non sei un dio… sei solo un deuncolo che non è riuscito a tenere il proprio posto tra gli dei!” poi terminai con misurata lentezza, consapevole di essere ad un passo dall’oblio… “Perdente.”
“INSOLENTE!! INGINOCCHIATEVI DAVANTI A ME!!” gli altri resistettero un po’ ma alla fine li vidi cadere su un ginocchio. Cercai di resistere un po’ di più ma invano: ero ferita e la pressione di Fenril era troppo forte, ricaddi su un ginocchio. Il volto rivolto in basso. Ero inginocchiata al cospetto di un falso dio, senza modo di fuggire. Strinsi di più la freccia al petto: l’unica cosa che potevo fare era proteggere la reliquia a costo della vita.
“Molto meglio. Sai Nay… sei fortunata. Mi servite. Dovete recuperare l’ultima reliquia e consegnarmi le altre… sapete… ci sono trappole che non posso evitare… non posso fare a meno di bramare le reliquie per me stesso… è un problema per quelle protezioni… quindi mi servirò di voi per sigillare Chtulu così che io possa prendere il suo posto!!”
Una consapevolezza nuova mi colpì, non ci avrebbe uccisi. Probabilmente anche Shaoran lo colse perché gli disse sprezzante: “Cosa ti assicura che faremo come dici, aborto di divinità?” scostò lo sguardo di ossidiana da me e lo posò su Shaoran.
Se il mio fratellone stava soffrendo però non lo diede a vedere.
“Ma è chiaro… avrò la ‘Piuma’ in ostaggio.” Si rivolse a me “Dammi la freccia Mezzosangue!”
“Mai.”
“Questo lo vederemo…” sentenziò.
Piantò i suoi occhi di ossidiana nei miei e l’oscurità mi avvolse. 


Risponde a un po' di domande? Beh... vi lascio con qualche altra allora... Si salveranno? Come si sbloccherà la sitazione? La 'Piuma' verrà difesa? Tutto questo nella prossima puntata di Nay'ar Chronicle: "GAME OVER"!! Non perdetelo!! Al prossimo post! Ciaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaooooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Nessun commento:

Posta un commento