giovedì 11 agosto 2011

Il sorgere del sole, il tramonto della purezza?

Ehilà!! Come state? Breve post di Aral... poi ce ne sarà uno di Nay'ar... vi piace la storia? e la struttura? Bhè bando alle ciance...


Eravamo nella nostra camera, io seduto su una sedia abbracciandone lo schienale, lui invece sdraiato sul suo letto con le braccia dietro la testa e un foglio che gli levitava davanti agli occhi:
“Però, ha talento la ragazza! Un modello davvero niente male! Un vero peccato che non sia nel mio stile… non pensi anche tu, amico mio?” mi chiese dopo un po’.
“Uffa! – mi lamentai lasciandomi cadere sul letto – non ho ancora avuto l’occasione di parlarle, mentre tu invece…” non volevo finire la frase: era il mio migliore amico e ci provava con la ragazza che mi piaceva nonostante potesse avere tutte quelle che voleva… uffa! Uffa! E ancora uffa!
“Mio caro Aral, lo sai che non si può sempre aspettare l’occasione giusta… sai come si dice no? Chi fa da sé fa per tre!” disse con un sorriso, prendendo in mano il foglio fluttuante.
“Cos’è quel foglio scusa?”
“Oh, questo? Questa è la mia occasione!” mi disse ripiegandolo con sguardo complice. Io ero letteralmente sconvolto. Un conto era sapere dove andava e accidentalmente finire sulla stessa strada, un’altra era il furto!
“Le hai rubato un modello?!? Non ci posso credere!” ero deluso, sconvolto e deluso;
“Ma va! Rubato… che parola brutta… io l’ho solo trovato! Immagina Aral: domani io glielo ridarò oh grazie Keichi-sama dirà, come potrò sdebitarmi con il mio salvatore? Che te ne pare? Il mio piano non ha falle.” Mi stava ignorando di nuovo. Sbuffai e mi girai dandogli la schiena, con l’intento di mettere fine a quella giornata disgustosamente realistica. Mi accorsi di essere effettivamente molto stanco, e prima di addormentarmi sentii la voce leggera di Kei che mi diceva che mi avrebbe svegliato lui in tempo per l’assemblea. Avrei potuto dormire sonni tranquilli… in fondo era un buon amico.

Mi svegliai verso le 4 del mattino, non perché Kei mi avesse chiamato, lui stava ancora dormendo, ma perché il sole stava sorgendo.
Mi avevano avvertito che a Paprel il sole sorgeva prima rispetto alla nostra città, ma non pensavo che insieme al sole arrivasse uno spettacolo del genere: il cielo si tinse gradualmente di rosso e oro, il rumore della fontana appena entrata in funzione attrasse la mia attenzione e ciò che vidi mi tolse il fiato. L’acqua che usciva dalla fontana rifletteva la volta in fiamme del cielo dando l’impressione che uscissero zampilli di fiamme liquide. Da lì spostai lo sguardo leggermente e incontrai due figure che avrei ormai riconosciuto ovunque: Nay’ar e Shaoran, Shaoran e Nay’ar e stavolta stavano facendo… cosa? Tai-chi? Non potevo vederli perfettamente, e di sentirli… bhè, neanche a parlarne ma anche così riuscivo a capire che lei era completamente negata per questo tipo di esercizio; lui, al contrario, era ammirabile: fluido, armonioso, perfetto e molto paziente (strano… io l’avevo sempre giudicato impulsivo e inadatto a spiegare… forse mi sbagliavo di grosso…). Spiegava, eseguiva i movimenti, li eseguiva di nuovo per farle capire meglio… e la tirava su quando cadeva in posizioni improbabili, ma soprattutto le stava vicino: troppo vicino per i miei gusti. Stavo diventando un essere possessivo ed iperprotettivo… e pensare che l’oggetto delle mie cure nemmeno mi conosceva! Non mi piaceva quella sensazione… mi disgustava quello che stavo diventando, dopotutto io non ero così. Non lo ero mai stato.
Li osservai per qualche minuto ancora: i loro vestiti si impolveravano sempre di più, si impregnavano della terra battuta di quella piazza resa amaranto dal sorgere del sole.
Allora tornai a letto e mi sembrò che il cuore mi si sporcasse di quella stessa terra che ora ricopriva i loro vestiti.


 Allora? Che ve ne pare? Lo so, lo so... lo chiedo spesso... ^_^' Ma comunque... questo colpo di scena? Questo Aral che cambia? Legami, colpi di scena, lavatrici e corridoi deserti... volete saperne di più? Non perdete la prossima puntata di Nay'ar Chronicle: 'Quando anche lui spicca il volo e il nido resta vuoto'! Al prossimo post!
Ciaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaoooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

martedì 9 agosto 2011

Lo sconforto degli occhi di Luna

Ehilà! Grazie per tutti i commenti! sono commossa che qualcuno si sia commosso... ma ho avuto l'impressione che qualcuno abbia fraineso Nay'ar... bè fraintendimenti o meno, nulla era lasciato al caso e vi assicuro che non è isterica, nè da lasciar bollire nel suo brodino XP. Comunque ecco un cambio di punto di vista... giusto per cambiare... Aral cominciava a diventare pesante... no? Ecco qua allora...

Mi sentivo la testa leggera ed ero arrabbiata. Arrabbiata con lui per come si comportava. Arrabbiata con me stessa per quello che gli avevo detto. Ma chi diavolo credeva di essere? Perché diavolo gli avevo rivelato parti del mio passato che nemmeno Paffir e Liberty conoscevano? Cosa diavolo mi era saltato in mente? Non sarei mai uscita con lui. Punto e basta. Non c’era bisogno di parlargli di Hareven…
Mi diressi verso la mensa. Sapevo che era troppo tardi, oramai la cuoca aveva già chiuso la cucina, ma avrei trovato qualcosa da fare. Avevo già studiato quello che dovevo studiare e le bozze dei vestiti mi soddisfacevano, benché fossero solo il mio e quello di Shaoran, quindi non avevo nulla da fare per non pensare. Entrai in mensa mentre la cuoca stava ancora armeggiando con i vassoi.
“Cara, non c’eri a cena… mi dispiace ma la cucina è chiusa ora…”
“Non si preoccupi – le risposi – non è che la posso aiutare in qualche modo? Sa, vorrei evitare di pensare ma se vado in camera finisco col farlo…” con espressione grave mi disse che doveva ancora passare lo straccio sui tavoli, così mi offrii di farlo. Terminai in fretta. Troppo in fretta per dimenticare l’indignazione e quel senso di leggerezza alla testa che provavo ogni volta che parlavo con quel damerino da quattro soldi. Una sensazione simile non la provavo da quando mi avevano fatto la scansione mentale prima dell’ammissione… ma questa era più potente… come se al posto di una scansione fosse un rovistare
“Sorellina… sono 10 minuti che pulisci lo stesso punto del tavolo…” mi riscossi, stavo pensando troppo, giusto?
“Ch… che? Oh, ciao Sha. Non ti ho sentito arrivare… sarei venuta a cercarti tra un po’!” non dovevo farmi influenzare… non avevo a che fare con uno psionico vero?
“Cari, volete una tazza di the? Non è molto, ma per ringraziarti di avermi aiutata…” ci guardammo, sorridemmo e all’unisono:
“Grazie, molto volentieri.”
Ci sedemmo al tavolo guardandoci e per un po’ nessuno dei due parlò, poi lui ruppe il silenzio:
“Dove sei stata?” disse prendendo un sorso,
“A disegnare, sul tetto qua sopra. C’era un tramonto stupendo… comunque, guarda: è il tuo vestito. I pantaloni saranno in denim elasticizzato, così ti potrai muo…” cominciai a descriverglielo con entusiasmo, ma mi interruppe:
“Tesoro… io non vedo pantaloni…” guardai il disegno, ed effettivamente gli avevo mostrato il mio, quindi mi scusai cercando il suo tra i miei fogli, ma quando non lo trovai cominciai a disperare:
“Oh, no! Dove l’avrò messo??” ero seriamente preoccupata, era un modello fatto apposta per lui. Se mi avessero rubato il design… sarebbe stato un disastro!
“Forse è rimasto incastrato nelle tegole!” dissi piena di speranza:
“Forza, ti accompagno”. Shaoran era l’unico che assecondasse questi miei momenti di panico. Una volta gli avevo chiesto cosa gli dava la pazienza di farlo e lui mi aveva risposto che, finchè in combattimento non avessi avuto gli stessi attacchi, si sarebbe divertito ad assecondare quelli inutili di tutti i giorni. Uscimmo dalla mensa. Lo portai sul tetto e cominciai a rovistare:
“Dov’eri seduta?” indicai il punto con le lacrime agli occhi:
“Dannazione, non c’è!” ero frustrata,
“Tranquilla sorellina, elencami gli eventi fino alla mensa”
“Ero qui che ci stavo lavorando su, poi è arrivato quel playboy da strapazzo, ci stava provando, non so perché ma gli ho parlato brevemente di Hareven e, dopo aver nuovamente declinato, sono scesa in mensa… mi sentivo la testa leggera… ora non più. Chissà perché…”
“TU GLI HAI PARLATO DI HAREVEN? MA TI HA DATO DI VOLTA IL CERVELLO?”
“Ero certa che avresti avuto questa reazione, quindi non sono una che parlerebbe di Hareven al primo incontro con chiunque… giusto?” gli chiesi sedendomi e affondando la faccia tra le ginocchia;
“NO CHE NON LO SEI! Ci scommetto i cordoni neurali… tutto questo è opera sua… ma appena lo prendo, io…” probabilmente avevo la faccia molto crucciata, perché dopo la sfuriata si calmò e con malcelato disinteresse mi chiese a cosa servisse il vestito, così gli spiegai che Uno mi aveva detto che ci sarebbe stato un ballo:
“così ci stavo facendo dei vestiti, il tuo era davvero bello Sha… mi ero impegnata tanto per fondere delle linee Hip-Hop con quelle di un modello elegante… la scelta dei materiali era fantastica… all’avanguardia ma…” mi sorrise rassicurante:
“Non ti preoccupare sorellina, domani riavrai il tuo modello. Vedrai.”
“Ma… come…?” gli chiesi scettica,
“Ti fidi di me?”
“Certo… ma…”
“Brava la mia sorellina. Fidati di me che problemi non ce ne saranno mai. Ora andiamo. Il coprifuoco è tra poco e se Mino ci scova fuori sono guai seri.”
Con i miei dubbi e le sue certezze ci avviammo alle nostre stanze.
Avevo un brutto presentimento e benché mi fidassi ciecamente di Shaoran Li, la mia notte fu dominata dal dubbio e dallo sconforto; e per la prima volta dopo anni, nei miei sogni, rivissi l’abbandono di mio padre.
Allora? Vi siete chiariti di più le idee? Anche se non fosse così... bè troppo tardi... perchè arrivato il giorno dopo un annuncio sconvolge i ragazzi, occasioni create, perse, trovate. Dubbi si insinuano, si dissipano, si rafforzano. Sfide, odio, amicizia... tutto questo nella prossima puntata di Nay'ar Chronicle: 'Il sorgere del sole, il tramonto della purezza?' non perdetelo!! Al prossimo post!
Ciaaaaaaaaaaaaaaaaaaaooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! 

venerdì 5 agosto 2011

La verità dietro quegli occhi di Luna

Ehilà!! Come state? Eccoci con un nuovo post. come promesso il prossimo sarà uno stacco di Nay'ar... vorrei cominciare a ringraziare per tutte le visite e i commenti: ai 1000 farò un post apposito... che ne pensate?

Prima di recarmi alla mensa per la cena, girovagai ancora per circa un’oretta e quando finalmente entrai, cercai con lo sguardo Keichi. Non ci andava molto a trovarlo; dopotutto era l’unico tavolo strapieno di ragazze (oche per giunta)! Lui si stava sbracciando per farmi capire che da bravo amico mi aveva riservato un posto in mezzo a quella masnada adorante… decisamente non ero dell’umore per fingere di seguire una sola delle cavolate che gli uscivano dalla bocca in quei frangenti. Scossi la testa e mi sedetti al posto d’angolo di un tavolo vuoto. Cominciai a sbocconcellare la cena dal mio vassoio mezzo-vuoto credendo di avere un po’ di tempo per pensare ma… evidentemente Tymora, la dea della sorte, era molto annoiata quel giorno. Dal mio posto vedevo perfettamente la porta della mensa e vidi altrettanto bene 4 figure attraversarla, riempirsi i vassoi parlando amichevolmente con la cuoca e… dirigersi verso il mio tavolo??? Perché? Perché tutte a me? Mancava di nuovo Nay’ar? Perché? Nemmeno Shaoran doveva saperlo perché sedendosi poco lontano da me (ma guarda che fortuna…) chiese:
“Ohi Tom… dov’è Nay’ar? Mi deve delle spiegazioni! Spero non stia progettando di uccidermi… sai mi ha preso le misure…” ma si lamentava sempre quel tizio? Mai una volta che non lo sentissi recriminare!! Piantai lo sguardo nel vassoio e ascoltai la risposta:
“Oh… Cleto non ti ha avvisato che te l’avrebbe detto?”
“Sì l’ha fatto, ma…” cercò di difendersi lui
“E allora perché devi essere sempre così impaziente? Comunque dovrebbe essere sul tetto qua sopra…”
“Ma, non è divertente senza di lei…” lo sentii mugugnare.
Finii il contenuto del vassoio in fretta. Ora che sapevo dov’era Nay’ar l’avrei raggiunta e avrei parlato un po’ con lei. Sì. Era un piano perfetto.
Mi arrampicai sul tetto della mensa, l’unico spiovente dell’Accademia, e la cercai. Lei era seduta candidamente, le gambe penzoloni, con un blocco da disegno in mano su cui stava scribacchiando qualcosa con aria concentrata. Si era legata i capelli e al fianco portava una specie di bustina con molte matite colorate… gli attrezzi del mestiere? Non lo sapevo ma glielo avrei chiesto a breve.
Mi avvicinai di qualche passo e mi bloccai, un brivido lungo la schiena. Una voce nella testa.
‘Mi dispiace, Aral’ ancora lui… cos’altro mi doveva succedere?’ gli risposi freddo:
‘Non è affatto vero…’ quello che disse non mi sorprese più di tanto,
‘Hai ragione ma, sai com’è, per educazione, DOVEVO dirtelo’ quel tono di finta contrizione cominciava a darmi sui nervi.
Cominciai ad andarmene, inerme, ma lui mi fece riflettere:
‘Anche questo è un modo per conoscerla no? Fossi in te resterei… ma se vuoi andartene…’ tipico di Keichi… non sapevo cosa, ma sentivo che era TIPICO… mi accovacciai dietro un camino e mi misi in ascolto mentre lui faceva quello che volevo fare io.
“Posso sedermi?” le si era avvicinato di soppiatto, senza alcun rumore, probabilmente per spaventarla e mettere in pratica uno scenario tutto suo, ma lei non battè ciglio e continuò a disegnare mentre gli rispondeva disinteressata:
“Il tetto non mi appartiene… puoi fare quello che ti pare…”
“Posso anche farti una domanda?” azzardò lui. Questa volta le strappò una reazione: uno sbuffo scocciato.
“Puoi provarci…” malgrado lo sbuffo gli rispose con pacatezza…
“Perché non vuoi uscire con me?” fu diretto, chiaro e semplice; lei continuò a disegnare per qualche secondo poi chiuse con cura l’albo, tirò le ginocchia al grembo, le abbracciò, ci appoggiò la faccia in modo da guardare Keichi e finalmente gli rispose:
“Ci hai provato…”
“Dai seriamente Nay, perché non vuoi uscire con me? non ti sto obbligando a farlo… ma, cavolo, ho una reputazione!”
‘Nay?’ gli chiesi, ma non rispose, lo fece lei al suo posto
“Non ti azzardare mai più a chiamarmi Nay, per te sono Tsubasa-san. Comunque, capisco che tu abbia una reputazione e così ho deciso di risponderti. Bada che se lo dici a qualcuno ti uccido: sul serio
Sentii la sua voce divertita nella testa:
‘Io dico che lo pensa davvero… e tu?’
‘Che ti odio’ gli risposi,
‘Oh, suvvia…’ nello stesso momento lei aprì le ali e gliele indicò con un cenno,
“Ti piacciono?” gli chiese a bruciapelo, ora il suo tono era più sicuro
“Ma certo! Sono così candide, così pure, così angeliche” lo fulminò con quei suoi occhi strani, vuoti eppure così vivi… occhi come la Luna,
“NON SONO ANGELICHE! La struttura, la luminosità… sono del tutto diverse… ” Keichi abbozzò una mezza scusa sentita ma lei lo interruppe perentoria:
“Tuttavia, queste cose e gli occhi sono di fatto l’unica cosa che mi lega a mio padre. L’essere che ha abbandonato me e mia madre poco dopo la mia nascita. Non mi fido degli uomini.”
“Ma di quel Shaoran ti fidi!”
“Lui è diverso, è come un fratello, forse di più, è una parte di me… se non ci fossero stati lui e Tomoyo… devo loro molto…”
“Sappi che io non mi arrenderò. Non finchè non ti fiderai e uscirai con me!”
“Aspetta e spera playboy da strapazzo… il tuo atteggiamento non fa che rafforzare la mia opinione su di te… e sappi che è già pessima. Non uscirò con te Casanova. Rassegnati.” raccolse le sue cose e con grazia si tuffò dal tetto per planare a terra.
“Oh, ma io sono un tipo molto paziente, mia cara –disse lui raccogliendo un foglio – MOLTO paziente. Aral, andiamo. Domani abbiamo un’altra assemblea… è ora della nanna” lo guardai scettico
“Cos’hai in mente?”
“Aral, Aral, Aral. Benché io ti stimi un sacco come amico, e tu lo sai, ci sono cose che non ti riguardano. Questa è una di quelle… mi dispiace.”
“Non è affatto vero.”
“Hai ragione ma, sai com’è, per educazione, DOVEVO dirtelo” déjà vu…
Sorrise, mi strinse la spalla e cominciammo ad andare verso la nostra camera.
Eccoci qua. Che ve ne pare? Ma perchè Nay'ar avrà rivelato tutto ciò a Keichi? E che cosa sarà quel foglio? Aspettatevi le risposte nella prossima puntata di Nay'ar Chronicle: 'Lo sconforto degli occhi di Luna'! non Perdetelo!!! Al prossimo post!
Ciaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

giovedì 4 agosto 2011

Segreti e piume di vento

Ehilà!! Come va? Oggi (o forse ieri... decidete voi) troppo mal di testa per postare di pomeriggio così posto a quest'ora improponibile... e va bè tanto voi mica leggete in tempo reale? O si? Comunque... lunga parte che riguarda Aral questa volta vero? Credo ancora un post con Aral... poi si torna a Nay'ar ma non vi anticipo nulla vedrete da voi ^_^. Bando alle ciance:

Seguii Tomoyo avendo cura di non essere visto fino al complesso della Terra. Entrò e, a passo svelto e sicuro, cominciò a salire tutte le rampe di scale che incontrava. C’è da dire che gli edifici erano alti circa 5 piani quindi mi dovetti sorbire 5 piani a piedi senza farmi vedere!
Salì anche l’ultima rampa di scale: quella che, presumibilmente, dava sul terrazzo attraverso una porta. La guardai perplesso, chiedendomi perché non la aprisse poi, un sorriso, un lieve movimento con la mano e un incanto mormorato a fior di labbra dissolsero la protezione magica che non avevo visto né percepito. Tradotto: Voglio Stare Sola. Uscì sulla terrazza, lasciando la porta socchiusa, così ne approfittai per sbirciare: lei era lì, addormentata con un libro in grembo e la schiena alla ringhiera. Un’espressione tranquilla ma in qualche modo vigile, anche nel sonno. Tomoyo fece qualche passo verso di lei, la pelle scura del volto (avrei giurato fosse eredità Drow sebbene la sua struttura fisica fosse troppo massiccia per gli standard di razza) coperta dalla chioma corvina:
“Nay’ar – la chiamò – Nay’ar svegliati…” lei mugugnò qualcosa di incomprensibile ma non si svegliò. Tomoyo non gettò la spugna:
“Nay’ar, è importante! Mi è arrivato un messaggio di Uno che mi chiedeva perché tu non rispondi ai suoi messaggi…” Uno? Chi era Uno? E perché chiamarlo uno e non con il suo nome?
“Uno?” disse lei svegliandosi come in preda al panico “Perché non l’hai detto subito? Fammi vedere cosa dice!” aggiunse sbadigliando e allungando il braccio per farsi passare il cellulare… quando lo aveva dato a Tomoyo? Ad ogni modo, dalla premura capivo che chiunque fosse questo tipo, doveva essere molto importante per lei. La Drow (…?) le diedeil cellulare sorridendo: aveva letto il messaggio… sapeva come avrebbe reagito Nay’ar… lei sapeva un sacco di cose che in realtà avrei voluto sapere io.
La osservai mentre leggeva e il suo volto si faceva sempre più sconcertato. Infine esplose:
“COOOSA?? Ma quel computer è tutto scemo!! È troppo lavoro! Ma si rende conto che sono 10 vestiti da realizzare in 2 mesi?” Tomoyo cercò di sembrare conciliante,
“Tecnicamente parlando sono quasi tre. I mesi, intendo.”
“Mmmh, io mi riferivo al puro lavoro manuale, quel mese l’ho preso per l’ideazione: prendi le misure, fai dei bozzetti che piacciano a tutti, scegli le stoffe… questo, quello… saranno 3 mesi d’inferno!” le rispose lei professionale. Ma più importante del suo tono: aveva detto computer? Parlavano Del Super-computer? Quello che controlla l’intera accademia? E se si, perché ne parlava come fosse un amico? Perché lui mandava messaggi ai cellulari degli studenti? Faceva vestiti? Perché più scoprivo cose su di lei, più mi sembrava di togliere il mattoncino sbagliato in una torre? Perché continuavo a farmi solo domande a cui non sapevo dare una risposta? Le loro voci mi distolsero dalle mie domande, per fortuna:
“Nay, sai che i vestiti li possiamo andare a comprare, – la rassicurò Tomoyo – non c’è bisogno che ti uccidi di lavoro per noi! In più c’è la scuola, la ricerca dell’a…” ma venne zittita da Nay’ar:
“Non parliamo di questo qui. Le parole sono piume di vento ma a volte possono essere le piume più pesanti della tua vita.” disse in modo enigmatico, e poi aggiunse con rinnovato vigore: “Ma non ti preoccupare! Ce la farò, lo sai che ce la farò. In più Uno mi aiuterà. E non era una domanda.” Era una mia impressione o l’ultima frase era detta al vento? E cosa intendeva con quella storia delle piume? Ancora una volta l’azione mi distolse da domande senza risposta:
“Cleto!” chiamò Nay’ar gentilmente. Subito un gufetto puccioso le si posò tranquillo sul braccio, girando la testa a 360° come solo i gufi sanno fare: “Vai da Sha, per favore, e digli che devo prendergli le misure” digli che devo prendergli le misure? Un gufo che parla?
“Devo anche dirgli di Uno?” chiaramente. Un gufo che parla. Avrei dovuto essere stupito e invece, stranamente, non lo fui. Cos’altro mancava? Il segretone-assoluto-della-scuola-che-nessuno-doveva-sapere? Nay’ar annuì ma Tomoyo la contraddisse:
“No. Quando li ho lasciati lui stava andando al club. C’è troppa gente e il segreto di Uno va protetto” ecco, appunto. Il gufo inclinò la testa, perplesso,
“Allora cosa devo dirgli quando mi chiederà il perché? Perché sai che me lo chiederà…” Nay’ar sorrise serafica rispondendo:
“Digli semplicemente che Nay’ar ha un brutto presentimento e che gli spiega i suoi timori a cena. Grazie, Cleto” il volatile assunse un’espressione strana… scettica forse e prese il volo.
Rimaste sole si misero d’accordo per ritrovarsi in camera loro: Nay’ar avrebbe preso le misure di Tomoyo per portarsi avanti:
“Anzi, tu comincia ad andare io passo a prendere del materiale da Uno. A dopo” si salutarono e Tomoyo si diresse verso di me… dovevo nascondermi… o almeno dissimulare la mia presenza… pensai in fretta e decisi di scendere una rampa di scalee di risalirla sbadigliando e stiracchiandomi, per dare un tocco casual alla mia presenza. Quando inevitabilmente ci incrociammo, lei tirò dritto per la sua strada. Niente rallentatore stile film o scambio di sguardi. Dopotutto, noi nemmeno ci conoscevamo…
Aspettai che si allontanasse e poi mi fiondai letteralmente sul terrazzo trovandolo vuoto. Non era volata via da molto così mi sporsi dalla ringhiera per cercarla in aria o a terra: niente. Nessun segno di lei.
Sconsolato mi lasciai scivolare con la schiena alla ringhiera nello stesso punto in cui lei si era addormentata e cercai di mettere ordine nei miei caotici pensieri: 1) Nay’ar mi piaceva (forse ero già un bel pezzo avanti ma non volevo indagare oltre per il momento); 2) lei era così forte da essere potenzialmente pericolosa per cose o persone (anche se dubitavo che se ne andasse in giro a distruggere le cose); 3) era parte di una èlite di studenti (che il rettore teneva in grande considerazione); 4) poteva resistere e anzi ignorava Keichi (e questa era la prima volta che succedeva); 5) il suo hobby era fare vestiti e aveva un gufo parlante (la prima cosa mi stupiva, la seconda no… non avrebbe dovuto essere il contrario?); 6) conosceva Uno, il super-computer che controllava tutta l’Accademia (ma era davvero conoscere il verbo giusto?); 7) quest’ultimo fatto non doveva sapersi (e io invece lo sapevo).
Mi alzai e mentre mi avviavo in mensa per la cena, con il tramonto alle spalle, ripensai alle parole di Nay’ar e finalmente le capii.
Le loro parole, leggere come  piume di vento fino a poche ore prima, erano ora macigni invisibili.
Senza volerlo, mi ero imbattuto proprio nelle ‘piume più pesanti della mia vita’.
Eccoci qua. Realtà, verità, mezze verità, inganni, non sono facce dello stesso dado da 4? Cosa succederà in mensa? Shaoran si sarà calmato? Aral si sarà ripreso dallo shock delle piume di vento? Lo scoprirete nella prossima puntata di Nay'ar Chronicle: 'La verità dietro a quegli occhi di Luna'!! Non perdetelo! Al prossimo post!
Ciaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaoooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

lunedì 1 agosto 2011

Se fossi protoss: quale saresti? STALKER...

Ehilà! Come state? Oggi breve post di storia... questo Aral comincia a venire fuori... o forse no? O forse si? comunque sia mi dispiace che sia davvero così breve ma ho avuto un sacco di cose da fare... sper di farmi perdonare la prossima volta!

‘È velato sarcasmo quello che sento?’ mi chiese leggermente risentito… non potevo lasciarmela scappare
‘Ma va! Non era mica velato!’ il nostro dialogo muto venne interrotto dalle rimostranze di alcune delle gattine di Keichi:
“Tsè, ma ke si crede d’essere ‘na Dea? ‘Na Prima Donna?”disse una, un chewing-gum rosa in bocca,
“Dovrebbe solo baciare il suolo dove cammina il nostro Kei-sama! Ma come si permette quella?” stavo per intervenire ma lui mi precedette conciliante:
“Gattine, vi prego! Non provate astio, rovina i vostri bei visini…”
“Hai ragione, non… ne vale la pena” sospirai di sollievo e questo non gli sfuggì,
‘… Dovresti essere meno ovvio mio caro piccolo Aral’ gli risposi duramente
‘E tu meno invasivo ma non mi sembra di averti ancora detto niente a riguardo no?’
‘Opinabile…’.
Nello stesso momento mi passarono di fianco gli amici di Nay’ar così tesi l’orecchio per ascoltare cosa dicevano:
“Aaah, ma possibile che debba sempre andare lassù?” si lamentò Li,
“Shaoran… quante volte devo dirti che tu non devi andarci se non vuoi? Dopo tutto va solo a farci tre cose! Nemmeno fondamentali... oserei dire” precisò Tomoyo con tono stanco,
“Tommy ha ragione Sha… se ci va solo per leggere cantare o recuperare il sonno, basta una persona sola che le stia vicino…” cercò di convincerlo una biondina umana, ma non funzionò:
“Ma non capisco perché debba starci una persona con lei! Sono tre anni che stiamo qui e non è mai successo che le facessimo la guardia come dei cagnolini… Anzi… perché non le mandiamo Akuma?” continuò irritato il ragazzo... non capivo cosa c'era di male... aveva impegni strani?
“Shaoran-san… non credo sia una buona idea e poi sai come è fatta, sforzerebbe l’ala… è solo per questa settimana, controlliamo che tenga davvero a riposo l’ala e poi sarai di nuovo libero come l’aria.” disse perentorio quello paffuto ma poi si intromise quella che si chiamava Tomoyo:
“Sentite, ci vado io da lei, tanto non ho nulla da fare, ho già finito tutti i compiti della prossima settimana e… NO, Shaoran, non li puoi copiare. In più non ho club… ci vediamo a cena. Ciao” disse avviandosi. Quello paffuto prese l’iniziativa su uno Shaoran in crisi:
“Ho un’idea! Perché non vai al tuo club?”
“Ci vado, ci vado…” rispose mesto e poi aggiunse: “… ma stasera me la pagano. Tutte e due.”
Decisi che se volevo avere più possibilità con Nay’ar, avrei dovuto conoscerla di più perciò seguii Tomoyo.

L'avevo detto che era breve... la prossima volta cosa scoprirà il nostro sventurato Aral? Non perdetelo nella prossima puntata di Nay'ar Chronicle: 'Segreti e piume di vento'!! (Fa molto preview da anime... mi piace ^_^) al prossimo post....
Ciaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaoooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!